Luino 1910

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Comunque vada...è stato un successo.

Alla vigilia della finale di Coppa Lombardia, ripercorriamo le tappe del campionato appena terminato e la scalata che ha portato l'undici rossoblù all'ultimo atto della competizione regionale.

Mancano 3 giorni alla tanto attesa finale, un traguardo storico che arricchisce la centenaria storia della nostra società. Una finale, che alla luce dei playoff svaniti all'ultima giornata, varrà una stagione.
Ma, come dice il titolo, la stagione è stata un successo: finale di Coppa e 54 punti in campionato (di cui ben 31 nel girone di ritorno) che, in tutti gli altri gironi, sarebbero valsi tranquillamente la post season.
La lunga stagione comincia, come di consueto, a fine agosto con i primi 2 turni di Coppa. E come di consueto, i turni preliminari vengono affrontati come preparativi all'inizio del campionato.
Il cammino dei Giallonardo boys parte da Porto Ceresio con una vittoria corsara per 2-3 con la prima serpentina dell'anno di Gningue e la doppietta di Lercara e continua con la vittoria, per 2-1 contro l'Olimpia, grazie alla splendida doppietta di Spena. Con questo doppio esordio vincente ci si affaccia al campionato con molta fiducia ma, alla 1°, è il Tradate a passare al "Frossi" e a far calmare i bollenti spiriti seguito da un rocambolesco pareggio a Cantello grazie alla doppietta nel finale di capitan Testa. Proprio il Cantello, 3 giorni prima, era stato avversario in Coppa e liquidato con un secco 5-1 con il giovane Mara mattatore assoluto della serata con 4 reti.
Finalmente anche in campionato arriva la prima gioia con un secco 4-1 al Lonate, vittoria a cui sono seguite altre 2 partite da 3 punti con la prima vittoria esterna dell'anno, ad Arsago, e in casa con un secco 3-0 alla Folgore.
Ottobre però non sarà il mese migliore per la formazione di Giallonardo che, dopo il filotto di 3 vittorie, subisce ben 3 sconfitte nelle seguenti 4 sfide: oltre alla sconfitta di Cassano, passano al "Frossi" sia la Nuova Abbiate che il Gorla Minore; unica gioia nel derby del lago a Laveno. Ma a differenza del campionato, nel gruppo valevole per i sedicesimi di finale di Coppa, arrivano due vittorie per 1-0, contro Nuova Abbiate e Morazzone, siglate dal solito Lercara. 
La differenza di risultati tra le due competizioni continua anche a novembre, quindi, con altre due sconfitte (Morazzone e Olimpia), un pari (Victoria) ed una vittoria (Ceresium). E saranno proprio questi due mesi altalenanti in campionato, e non tanto i "famosi" 3 punti persi col fanalino di coda Laveno in un grandioso girone di ritorno, a precludere la post season ai rossoblù.
Dopo la vittoria negli ottavi di finale contro la temibile formazione milanese del Corbetta, arriva anche il cambio di marcia in campionato. Grazie alla sapienza e alla maestria del DS Marco Cracas, in sostituzione dei partenti Pavanello e Mara, arrivano i giocatori giusti per puntellare lo schacchiere di mister Giallonardo: l'ex Gallarate e Tradate Asero, il "9" che mancava, l'invalicabile diga difensiva Nasali, giocatore con grande esperienza in serie superiori, il tornante di fascia Chrifi e i grandi ritorni di Incarbone, dal Gavirate, e Seno.
Dalla vittoria con la Sommese, ultima di andata, arriveranno ben 11 vittorie (tra cui la vittoria di Morazzone, unica formazione ad aver espugnato il campo della capolista), 4 pareggi e solamente due sconfitte: uno score, nel girone di ritorno, che sarebbe valso la seconda posizione.
Tra questa esaltante rincorsa ai playoff, c'è spazio anche per i quarti e le semifinali di Coppa: dopo la grande vittoria di Lazzate contro il Maslianico, doppio confronto contro i bergamaschi dell'Accademia Isola; dopo la vittoria di misura in terra bergamasca, arriva l'unico pari in Coppa nella gara di ritorno, un 2-2 sofferto ma meritato al cospetto di centinaia di tifosi.
Purtroppo, il grande campionato dell'Olimpia, secondo in classifica, ha reso vano il grande girone di ritorno dell'undici rossoblù che si deve accontentare di una quinta piazza ma fuori dalla forbice dei 9 punti.
Un grande gruppo, una grande famiglia che ha fatto e fa sognare i suoi tifosi. E i complimenti vanno condivisi con tutti, a cominciare dalla guida in panchina: mister Alessandro Giallonardo ha dimostrato di essere un allenatore di livello superiore, un fine stratega e preparatore delle partite come pochi in queste categorie.
E poi tutta la rosa, di grande qualità: dal "felino" Ruzzoni, ai pilastri difensivi Nasali, Visconti e Iozzino, l'insostituibile e anima dello spogliatoio capitan Testa, l'inarrestabile motorino di fascia Barone e il coriaceo Chrifi, i muri di centrocampo Testa M. (leader con 38 presenze) e Dozzio, tanta quantità e qualità, la tecnica sopraffina dei due mancini Lercara (capocannoniere con 16 reti) ed Olaya, il cuore di "Lamo" Gningue, sempre l'ultimo ad arrendersi, la fame da gol e la "cattiveria" dei terminali offensivi Asero, Incarbone e Seno, le 6 reti del giovane Gaspari all'esordio a questi livelli, e tutti gli altri, sempre pronti quando il mister chiamava, da Spena (grande inizio campionato frenato da un lungo infortunio) a Trizio, dai giovani Spozio, Peri, D'Angelo.
Mancano 90', forse 120' o forse anche i rigori per chiudere questa stagione.
Regalateci un sogno, ragazzi!